23 Marzo 2021

Il caffè sospeso: ovvero come ti cambio il registro comunicativo.

Dopo circa un anno dalla nostra ultima chiacchierata ho avuto il piacere di intervistare Claudio Arestivo,
co-fondatore di Moltivolti (ristorante Siculo – Etnico con uno staff multietnico di 5 nazionalità diverse) e di Per Esempio associazione che si opera con soggetti (minorenni e giovani) a rischio di marginalità sociale, inoltre è anche coinvolto come attivista nell’iniziativa Mediterranea Saving Humans. Durante la nostra chiacchierata, ovviamente, la discussione cade inevitabilmente sull’hate speech in cui, suo malgrado, Claudio si imbatte spesso per via del suo impegno sociale (che inevitabilmente lo porta a utilizzare i social media per dare visibilità alle iniziative che porta avanti). Tra i tanti episodi (per fortuna non tantissimi dice lui) me ne racconta uno che possiamo prendere da esempio come buona pratica comunicativa per contrastare il discorso d’odio on line. In un post sul suo profilo personale sul tema dell’accoglienza dei migranti ha subito un attacco pesantissimo da parte di una persona in cui gli venivano “augurate” la morte e la violenza sessuale nei confronti dei suoi familiari. La sua strategia è stata quella di ribaltare il piano della comunicazione: innanzitutto lo ha contattato in privato dicendogli che non capiva perché ci fosse tanta rabbia nei suoi confronti visto che di fatto non si conoscevano, chiedendogli se, secondo lui, non stesse leggermente esagerando con le affermazioni proponendogli un confronto di presenza davanti ad un caffè da Moltivolti e aggiungendo che era convinto che conoscendosi e confrontandosi non sarebbe stato possibile che gli venisse augurata la morte. La strategia comunicativa ha funzionato! L’hater ha risposto dopo due giorni, dicendo che aveva pensato parecchio al messaggio di Claudio, e che si era reso conto che la rabbia emersa nel post era legata alla sua situazione personale (disoccupato da 8 mesi e con una situazione familiare difficile) che lo aveva portato ad attaccare Claudio rendendosi conto, solo successivamente, di avere aggredito una persona che di fatto si spende per migliorare la vita sociale della città. Quindi ha accettato di prendere il caffè insieme a patto che ad offrirlo fosse stato lui (cosa che non è ancora successa, per questo il caffè è sospeso).

Ma cosa è successo dal punto di vista della dinamica comunicativa? Quello che Claudio chiama ribaltamento del registro comunicativo può essere letto attraverso lo studio dei conflitti ed in particolare attraverso il meccanismo dell’escalation simmetrica tra le due parti coinvolte. Quello che spesso avviene nei cosiddetti “flame” nei social. Un utente sostiene una tesi, viene attaccato, risponde contrattaccando, a sua volta riceve un ulteriore attacco e così via, fino ad arrivare a minacce, offese personali (sull’aspetto fisico, l’orientamento sessuale, opinioni politiche, livello culturale etc). In genere i “flame” si chiudono con un nulla di fatto, cioè nessuno dei due prende in considerazione il punto di vista dell’altro ed entrambi i contendenti (o le fazioni) abbandonano la conversazione con sentimenti e sensazioni negative. Quello che ha fatto Claudio è stato un’interruzione dell’escalation del conflitto spostando la dinamica comunicativa dallo scontro al confronto.

Non sarà una ricetta valida in tutti i casi e con tutte le persone con cui si interagisce sui social, ma penso sia uno strumento in più, per chi, e credo che siamo tanti, sta cominciando a sentire il bisogno di spezzare il circolo vizioso dell’odio verso il diverso che ormai pervade gran parte dei social media.

Giuseppe Candolfo

Ti potrebbe interessare

“solo il 6% dei contenuti di odio in lingua araba – la terza più usata su Facebook – è stato rilevato su Instagram. In tutto il
L’odio non è di classe E dopo tantissima attesa, finalmente, a ottobre, sono riuscito ad attivare un workshop sull’hate speech in 5 classi di
IL DIRITTO DI FARE SCHIFO Michela Giraud è autrice, attrice, comica. Nel suo percorso professionale si è occupata di teatro, cinema, televisione e radio.